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Terremoto ad Ischia il racconto di un attivista di Libera

Il racconto del post terremoto grazie alle parole di Egidio Ferrante, attivista di Libera e operatore psichiatrico, a cui è stata evacuata la struttura sociosanitaria.

 

Il terremoto ha evidenziato ancora una volta, a suo modo, il grande problema di questa società moderna nel rapportarsi con l’ambiente circostante. L’essere umano è parte della natura, molto spesso se ne dimentica, provando a controllarla, e le conseguenze come sempre, sono drammatiche.

 

La redazione di Radio Siani solidale verso gli ischitani, in contatto con il presidio di Libera Ischia “Gaetano Montanino”, pubblica qui la posizione del presidio rappresentato da Filomena Sogliuzzo:

 

Nei giorni in cui si vanno definendo nella loro esatta entità le conseguenze del sisma che ha colpito l’area nord-occidentale dell’isola d’Ischia, il Presidio di Libera di Ischia e Procida “Gaetano Montanino”, facendosi portatore dei messaggi di affetto e vicinanza giunti da don Luigi Ciotti e dai responsabili nazionali e regionali dell’Associazione, si stringe ai familiari delle due vittime e manifesta tutta la sua solidarietà ai feriti e a quanti in questo evento hanno perduto la casa e avuto improvvisamente sconvolta la loro quotidianità. Un pensiero di profonda riconoscenza va alla Protezione civile, ai Vigili del Fuoco, alle Forze dell’ordine, al personale sanitario e ai tanti volontari mobilitati fin dai primi momenti per salvare vite umane e fare fronte ai tanti bisogni generati dall’emergenza, che aspettano ora risposte concrete e sollecite da parte dello Stato, nelle sue diverse articolazioni, e dall’intera comunità isolana.

 

Il Presidio di Libera di Ischia e Procida, nel sollecitare un’informazione più obiettiva e oggettiva nel racconto del terremoto e un approfondimento serio e rigoroso della situazione nelle sue molteplici sfaccettature e nella sua notevole complessità interdisciplinare, AUSPICA, superata la prima fase dell’emergenza, l’avvio di un progetto di ricostruzione adeguato alle esigenze della cittadinanza nel rispetto delle peculiarità geologico-ambientali dei luoghi, possibilmente nel quadro di un piano complessivo di riqualificazione del tessuto urbanistico isolano. Il Presidio, che sta valutando di promuovere proprie iniziative di solidarietà, è a disposizione per supportare concretamente la macchina degli aiuti in collaborazione con le forze già impegnate sul territorio.

 

Di seguito riportiamo invece il racconto di uno dei fondatori e attivista dell’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti, Egidio Ferrante.

 

Egidio è un educatore in psichiatria operante nella struttura sociosanitaria “Accaparlante” di Baia Verde a Forio evacuata per il terremoto, sopravvissuto alla tragedia, ha trovato la forza di raccontare non solo quello che è successo, ma soprattutto il perché.

 

Siamo incasinati per il nostro lavoro con i pazienti, siamo un po’ profughi in questo momento, perché la struttura in cui lavoro è ancora inagibile. Ci eravamo trasferiti da appena due mesi con la nostra sede per malati psichiatri da Forio a Casamicciola, il blocco scale dell’edificio, con il terremoto ha subito gravi danni e dopo una perizia di tecnici e vigili del fuoco ci hanno evacuato” spiega l’intervistato ancora scosso dall’evento.

 

“Una delle due vittime è una carissima amica di una nostra paziente. Una tragedia! Accompagnavo spesso la mia paziente da lei, adesso sarà davvero difficile spiegargli la perdita e farle assorbire il lutto, erano molto legate tra di loro”.

 

“Sono andato nella zona rossa a sincerarmi dei danni, a fare foto, è dura guardare quello che è successo, c’è una situazione paradossale, da un lato la tragedia, dall’altra parte dell’isola la piena vita turistica”.

 

“Leggo in questi giorni un intervento del professore Luongo dell’Osservatorio Vesuviano, che spiega i motivi di questa catastrofe addebitandola ad una serie di elementi, tra cui essere zona vulcanica e zona a rischio idrogeologico”.

 

“È chiaro, che se gli edifici sono stati costruiti con i piedi anche un sisma 4.0 può rivelarsi letale. Il problema è che qui, periti e geologi, non vengono considerati proprio, bisognava costruire, affittare, fare le prime, seconde, terze e quarte case, altro che prima necessita”.

“Poi c’è anche chi, non potendosi permettere economicamente altre soluzioni, dove aveva il terreno o una piccola proprietà, anche contro il parere dei tecnici ha costruito o si è ampliato”.

 

“Purtroppo l’illegalità qui, in questo campo, è servita affinché ognuno si risolvesse i propri fatti!”

 

“Si dice che fa male a Ischia parlare di abusivismo, ma qui è tutto abusivo che vanno a raccontare. E’ bastata una scossa 4.0 per far venire a galla una cattiva gestione del problema”.

 

Non hanno avuto nemmeno la preoccupazione di fare degli interventi mirati dopo gli ultimi terremoti. Le case sono tutte condonate, anche quelle dei politici, quindi è strano che nessuno abbia avuto l’esigenza di chiedere informazioni ai vigili o a chi di competenza sulla sicurezza degli edifici.”

 

“I sei comuni di Ischia godono di un’economia florida, dato che tutti, soprattutto a nero, affittano appartamenti ai villeggianti e vivono di turismo”.

 

“Quindi tutti potevano “permettersi” una supervisione tecnica e non l’hanno fatta, purtroppo la “furbizia”, il favore “aumma aumma” e l’illegalità hanno vinto, facendo perdere l’Isola.”

 

Per non parlare poi dell’illegalità che ha favorito il lavoro di molti professionisti che con i condoni hanno guadagnato parecchio!”

 

“Adesso però il gioco è finito, adesso bisognerà rispondere dopo quello che è successo, anche la procura sta indagando. Il procuratore è già venuto due volte, e spero non soltanto per il fatto specifico, ma per risvegliare le coscienze, questa è un’isola che vuole solo incassare soldi e questo non è giusto. Ho sentito che i Carabinieri anche loro stanno indagando riguardo la documentazione dei condoni. Aspettiamo la magistratura per capire cosa dirà”.

 

“Quello che mi ha sconvolto è l’ultima notizia della scuola elementare di Casamicciola finita l’anno scorso con criteri antisismici, dove sono stati spesi circa un milione e mezzo di euro e ad oggi risultata inagibile per il terremoto, speriamo di non avere un ulteriore beffa non potendola utilizzare per il nuovo anno scolastico a settembre”.

 

L’intervistato sottolinea anche il disprezzo generale di una grossa fetta della comunità locale in merito al rispetto delle elementari regole dell’urbanistica.

 

In altri posti le regole e le leggi sono rispettate, qui ognuno ha costruito a modo suo, non c’è una casa uguale ad un’altra, non esiste un piano regolatore, una tabella dei colori, piani in più ovunque”.

 

“Ovviamente, Ischia e i suoi comuni non sono i soli a non aver rispettato le regole. Vedi cosa è successo anche agli altri comuni del centro Italia colpiti dal terremoto, anche in quel caso è stato l’abusivismo o la speculazione edilizia, lavori fatti in malo modo e con cemento depotenziato a decretare i crolli che hanno annientato intere città; perché li denunciare e qui no? Si deturpa l’immagine turistica?”

 

Quando chiediamo ad Egidio se crede in un cambiamento, ad una prevenzione, dopo quello che è accaduto ci risponde:

 

Non credo che le cose cambieranno! Gli interessi legati al turismo sono troppi alti, l’isola non si può fermare, a breve tutto tornerà come prima…”

 

“E’ bastato aprire un presidio di Libera da ormai due anni per trovarseli tutti contro quando c’è da affrontare questioni serie ed importanti. Ne approfitto per dire che Don Ciotti ci ha fatto pervenire la sua vicinanza e il suo sostegno, per fortuna la sede di Libera che si trova distante da Casamicciola non ha subito danni”.

 

Ritornando alla sicurezza dell’isola Egidio ci dice:

 

“Ai turisti che vengono a villeggiare bisogna garantire soprattutto servizi e sicurezza, invece qui hanno paura che denunciare queste cose, scoraggi le persone a venire sull’Isola.”

 

In merito alla gestione dell’emergenza e agli interventi da parte degli addetti al pronto intervento Egidio ringrazia tutti per lo sforzo e la bravura:

 

Il problema è il prima! Il dopo è stato gestito molto bene, grazie anche al personale sanitario e dei soccorsi. Questo ci viene sempre bene, anche a livello italiano”.

 

“Sull’Isola occorrerebbe costruire però un ospedale “europeo” strutturato perché quello che abbiamo è stato costruito negli anni settanta quando cerano 15 mila residenti, ora ne siamo 70 mila con 150 mila turisti nel periodo estivo. C’è bisogno di più servizi idonei a supportare il numero di presenze turistiche, nonché eventuali emergenze come quest’ultima”.

 

Ritornando al post terremoto Egidio ci racconta che, purtroppo, non tutti i cittadini sono ospitati negli Hotel:

 

“Molti albergatori hanno utilizzato i lettini prendi sole per sistemare i turisti durante la notte all’esterno degli edifici, anche gli albergatori non erano preparati a quest’emergenza, hanno improvvisato per un senso di umanità.  Ci sono ancora molti sfollati, nel campo sportivo di Casamicciola c’è una tendopoli, all’inizio erano migliaia, che pian piano si sono trasferiti a casa di parenti e amici, cosi come molti hanno preferito lasciare l’isola. Ci sono anche albergatori che hanno messo a disposizione dei posti letto, cosi come la chiesa. Anche la nostra struttura sociosanitaria è ospite della comunità evangelica ma solo per i prossimi quattro cinque giorni, dopo di che bisognerà capire dove ci sposteranno.”

 

 

Redazione

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