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Piacenza, il caso delle merendine degli asili

Sembra strano immaginare che in un Paese in difficoltà sotto vari aspetti e con enormi problemi in campo economico, soprattutto nel campo del lavoro (che non c’è), al centro del dibattito politico possano finire le merendine degli asili della città di Piacenza. Ma tant’è. L’assessore all’istruzione del comune emiliano Giulia Piroli ha deciso di sostituire gli spuntini soliti serviti ai bambini degli asili comunali con frutta. Apriti cielo, manco la Piroli avesse deciso di fornire snack pieni di grassi, anziché la frutta. Una decisione presa per far fronte agli sprechi evidenziatisi nelle spese comunali. Riduzione di spesa che di certo non deve inficiare sulla nutrizione dei più piccoli, ma che non si evidenzia, dato che la frutta è sana e nutriente. Un gruppo di genitori si è perfino mobilitato attivando da subito una petizione, sfociata poi in una massiccia rappresentanza degli stessi all’ultimo consiglio comunale con magliette recanti la scritta “ridateci la merenda” e cartelli ingiuriosi nei confronti dell’amministrazione.

L’assessore Piroli, interpellata dall’Ansa ha spiegato i motivi della scelta, dichiarando che “il cinquanta per cento delle merende viene buttato e in un periodo in cui migliaia di famiglie tirano la cinghia per arrivare alla fine del mese, una amministrazione pubblica deve dare per prima il buon esempio. Per questo motivo abbiamo pensato che la priorità anche nel settore della ristorazione scolastica deve essere la limitazione degli sprechi”.

Ciro Oliviero

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