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Ercolano, sequestrato un milione di euro al clan Ascione-Papale

Maxi operazione quella eseguita nella giornata di ieri dalla Compagnia dell’arma dei carabinieri di Torre del Greco nei confronti del clan Ascione-Papale di Ercolano, città di provincia di Napoli. L’operazione è l’esecuzione di un’ordinanza del Gip del Tribunale di Napoli Marina Cimma, seguita, a sua volta, alle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Esponente di spicco di questa operazione risulta essere Luigi Papale, boss dell’omonimo clan, scoperto dallo scorso settembre, durante il periodo della sorveglianza di custodia cautelare dall’atto della sua scarcerazione avvenuta il 25 settembre dello scorso anno, a violare le restrizioni della sorveglianza speciale incontrando altri pregiudicati al fine, come documentato dagli inquirenti, di consolidare alleanze con clan camorristici di altre aree della regione.

Nella stessa operazione l’arma dei carabinieri ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo relativo a beni riconducibili ad altri cinque esponenti dello stesso clan, siti nelle città di Ercolano e Torre del Greco, indagati per i reati di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dalle finalità mafiose. Gli altri indagati sono Papale Alfio, Papale Antonietta, Papale Mario, Sepe Gelsomina e Sepe Pietro.

Tutti gli indagati si occupavano a vario titolo di assicurare introiti e difendere gli interessi de clan, specificatamente nel settore dell’estorsioni, ma anche in quello delle armi e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Per quanto riguarda però la figura di Papale Antonietta, in aggiunta, figura nel decreto di sequestro del Gip, la sua azione di corruzione di personale amministrativo in grado di assicurare a Luigi Papale il trasferimento presso strutture penitenziarie di suo gradimento, molto probabilmente per maggiore facilità di rapporti con i membri del clan non detenuti e per un migliore trattamento del detenuto nella struttura stessa. 

Il patrimonio sequestrato in questa operazione ammonta a circa 1 milione di euro, riconducibili agli indagati direttamente o per interposta persona, diviso in sei appartamenti ubicati tra le due città vesuviane, tre autovetture, due 2 motocicli. Degli immobili uno risulta ubicato ad Ercolano, in via IV Novembre 60 ed intestato a Patrizia Di Giovanni, moglie di Papale Alfio, mentre gli altri quattro risultano tutti ubicati in corso Cavour 3 a Torre del Greco e intestati rispettivamente a Gelsomina Sepe, moglie di  Luigi Papale, Pietro Papale, figlio di Luigi Papale, Nicoletta Donadio, nuora di Luigi Papale, Andrea Oriundo, genero di Luigi Papale e un appartamento sito in largo Benigno 2, sempre a Torre del Greco e anche quest’ultimo intestato al figlio di Luigi Papale, Pietro.

Ciro Oliviero

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