Nella tarda serata di ieri si è spento l’eroe sudafricano della lotta all’apartheid Nelson Mandela. Aveva novantacinque anni. A portarlo all’ultimo giorno di vita terrena una lunga malattia, per la quale era stato ricoverato per l’ennesima volta lo scorso 8 giugno. Dopo tre mesi in clinica a settembre era stato dimesso. Da quel momento si era ritirato presso la propria casa vicino Johannesburg assieme ai propri familiari.
Il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, ha dichiarato ieri sera stesso lutto nazionale per la scomparsa del suo predecessore, esprimendo per lui “profonda gratitudine”. Da oggi le bandiere in tutto il Paese sono a mezz’asta, e così resteranno fino alle esequie dell’ex presidente sudafricano. “Voglio ricordare con semplici parole – ha dichiarato Zuma – la sua umiltà, la sua grande umanità per la quale il mondo intero avrà grande gratitudine per sempre”.
Nelson Mandela è stato un pilastro della resistenza e della lotta per i diritti, non solo per il Sudafrica. Un attore buono nelle infauste vicissitudini quotidiane. Nonostante non abbia mai avuto il piacere di conoscerlo di persona posso affermare con certezza che il mondo perde una grande persona. Così come per molti altri importanti attori della lotta per l’affermazione dei diritti in tutto il mondo, anche le idee di Mandela continueranno a camminare sulle gambe di molti.
Ciro Oliviero