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Dopo l’atto intimidatorio subito lo scorso fine settimana, si ripiantano gli alberi e si tracciano i confini, il bene confiscato Masseria Esposito Ferraioli va avanti nel suo riutilizzo sociale contro ogni forma di attacco vile e vigliacco.
Questa mattina vari rappresentanti delle realtà assegnatarie della masseria confiscata si sono riuniti sul fondo ad Afragola per riorganizzare i lavori e proseguire la riqualificazione a testa alta. Anche una rappresentanza in pullman della CGIL ha raggiunto la Masseria per esprimere solidarietà e vicinanza ai vari attivisti.
In presenza dell’ufficio tecnico di Afragola e della Polizia Municipale alcuni tecnici incaricati dalla cordata assegnataria ha iniziato una prima fase di delimitazione dei confini, installando picchetti provvisori a perimetro di tutta l’area confiscata cosi da velocizzare la messa in opera di una recinzione a salvaguardia del bene.
Volontari della zona e militanti di Libera hanno portato nuovi alberi effettuando una piantumazione simbolica dove erano state rubate le 400 piante di Mela Annurca.
I responsabili della Masseria Esposito Ferraioli dichiarano che: “il vile atto della scorsa notte non ci farà arretrate, abbiamo ricevuto numerosi messaggi di solidarietà e aiuto per le piante rubate, sono molte le organizzazioni che si sono preposte di contribuire alla nuova piantumazione per sostenere questo processo di riscatto socio culturale nella città di Afragola, ne approfittiamo per ringraziare tutti quanti per la loro vicinanza e sensibilità e invitiamo chiunque sposi il progetto a partecipare, un bene confiscato è restituito alla collettività ed è casa di tutti, non soltanto di chi lo gestisce. Siamo convinti che questo processo sia fondamentale per sconfiggere la cultura mafiosa nei nostri territori.”
Giuseppe Scognamiglio
