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Terminate le Paralimpiadi di Rio. Un’ edizione da sogno per lo sport azzurro.

Allo Stadio Maracanà di Rio de Janeiro, all’1 di notte in Italia, si è infatti tenuta la cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici . Tante le emozioni che gli atleti italiani ci hanno saputo regalare, un’ edizione che resterà a lungo negli annali.
Trentanove medaglie, dieci ori, quattordici argenti e quindici bronzi. Un risultato sorprendente, ma che va oltre, perché questi atleti, hanno dimostrato al mondo intero che con la volontà , la passione e la perseveranza nulla è impossibile. Hanno acceso un faro di speranza sulla disabilità, su quei diritti troppo spesso negati.
Queste donne e uomini sono stati capaci di abbattere la barriera dell’ indifferenza o peggio ancora della superficialità di noi normodotati nell’ approccio verso questo tema.
Anche la delegazione campana ha ben figurato. In sette hanno rappresentato la nostra regione, un trend in crescita, quattro anni fa a Londra la Campania si presentava con 3 atleti.
Alla vigilia la più attesa era senza dubbio Assunta Legnante. Il cannoncino napoletano non ha deluso le aspettative, ha difeso il titolo conquistato a Londra, vincendo di misura l’oro nel lancio del peso. Quarto posto con qualche rammarico invece nel lancio del disco.
Per il nuoto campano ottimo il bronzo nei 50 metri dorso s3 di Vincenzo Boni, mentre l’instancabile Emanuela Romano in tutte le gare è sempre entrata in finale. Peccato per la Staffetta 4×50 stile libero ( Vincenzo Boni, Arjola Trimi, Valerio Taras, Emanuela Romano) che si è fermata ai piedi del podio.
Impresa negata per Emanuele Di Marino . L’atleta azzurro aveva chiuso la semifinale col terzo tempo dietro agli statunitensi Woodhall e Rogers nei 400 metri. Purtroppo, alla prima curva, Di Marino ha calpestato la linea della corsia accanto, rimediando una squalifica. Un verdetto scoperto solo al termine della gara.
Per il canottaggio 10 posto per i quattro Con LTA Mix, sull’ imbarcazione azzurra c’erano Tommaso Schettino e Peppiniello di Capua .
Nono posto invece per Gianni Sasso nel paratriathlon, accolto come una star al rientro nella sua Ischia.

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