Home / Magazine / WebGiornale / Ambiente / Rifiuti: Sequestrata Cava Fiengo ad Ercolano – VIDEO

Rifiuti: Sequestrata Cava Fiengo ad Ercolano – VIDEO

Nella giornata di ieri, 26 luglio 2016, i Carabinieri del NOE di Napoli, congiuntamente alla Tenenza di Ercolano e alla Polizia Locale di Ercolano, hanno sequestrato “Cava Fiengo” , cava di proprietà di una delle società degli omonimi imprenditori ercolanesi.

Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal GIP di Napoli su richiesta della Procura del capoluogo campano e coinvolge un’ area di circa 15 ettari, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio, i reati contestati: inquinamento ambientale e realizzazione di una discarica abusiva.

Le indagini, condotte con l’ausilio del ARPAC, sono partite a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia e di un’accurata campagna di prelievi e carotaggi hanno consentito di accertare la presenza sia in superficie che nel sottosuolo di una notevole quantità di rifiuti speciali, con la presenza in alcuni punti di focolai ancora attivi, costituiti da cumuli di pezzame, scarti di demolizioni edili, amianto, fusti da circa 200 litri e una carcassa di un’ autovettura.

Le analisi chimiche eseguite sui campioni prelevati di “terreno di riporto” hanno evidenziato superamenti anche di gran lunga superiori ai limiti  delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale relativamente ai parametri: Berillo Cromo, Cromo VI, Benzo Antracene, Benzo Pirene, Indeno Pirene, Benzo Perilene, Rame, Piombo, Zinco, Sommatoria di Diossine e Furani, Idrocarburi Pesanti. 

Relativamente ai parametri di Idrocarburi Pesanti, Zinco, Diossine e Furani si registra il superamento del valore soglia di contaminazione anche per i siti ad uso commerciale e industriale.

Le analisi chimiche eseguite sui campioni di rifiuto cementizio evidenziano la presenza di grandi quantità di amianto, per tanto, il rifiuto viene classificato come Rifiuto Speciale Pericoloso.

Il sequestro, come si legge dal comunicato stampa, è stato disposto per impedire l’ulteriore perpetrazione dei reati e per consentire l’avvio di bonifica del sito.

Il 19 luglio invece è stata completata la bonifica di un’ altra discarica abusiva, denominata “Cava Montone” sempre ad Ercolano. 

Cava Montone fu posta sotto sequestro a fine settembre 2014.
Le indagini coordinate dalla 5° sezione reati ambientali e condotte dal NOE, dal Corpo Forestale dello Stato Comando provinciale di Napoli, dalla Tenenza di Ercolano e dalla Polizia Locale di Ercolano ebbero una spinta decisiva a seguito dell’ esposto di Don Marco Ricci, il parroco che raccolse in confessione la denuncia di un fedele, il quale aveva visto scaricare materiale “ strano”.

Su quel sito furono rinvenuti circa 80 fusti metallici da 100-200 litri ciascuno contenenti materiali bituminosi, cassoni di autocarri interrati, pneumatici, materiale edile e il sempre presente amianto.

Le analisi effettuate dall’ARPAC e dall’ Istituto Zooprofilattico di Portici hanno escluso totalmente la contaminazione delle colture di Pomodori del Vesuvio presenti ai margini di Cava Montone.

Ad oggi resta il problema di un Parco Nazionale del Vesuvio nonché Sito UNESCO, sempre più contaminato da cave inquinate, sversamenti illeciti e discariche abusive sparse su tutto il territorio vulcanico.

 

https://www.youtube.com/watch?v=nObEOxlXVCI|640|370|0

redazione

Vedi Anche

Festambiente: per partecipare come volontari c’è tempo fino al 25 luglio

Festambiente sta per tornare e per i volontari che hanno intenzione di diventare protagonisti della …