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SID 2016: 1 adolescente su 4 è sempre online.

Il Telefono Azzurro Onlus, in occasione del Safer Internet Day 2016, iniziativa promossa dall’Unione Europea per la sicurezza dei minori in rete, lancia l’allarme: un adolescente su quattro è perennemente connesso al suo smartphone e dilaga il fenomeno del vamping, per cui il poco sonno favorisce disturbi di comportamento e disordini alimentari.

Già due anni fa Danah Boyd, ricercatrice di Microsoft e studiosa del comportamento degli adolescenti in rete, sosteneva come il vamping fosse “una fuga dal controllo dei genitori, ma anche di un modo per reagire ai tanti impegni di scuola, compiti e sport che tengono impegnati durante il giorno; per cui i ragazzi approfittano della notte, quando i grandi sono a letto, per parlare con gli amici o seguire qualche serie on line su Youtube.”

La ricerca, realizzata da SOS Il Telefono Azzurro Onlus in collaborazione con Doxakids, è stata presentata nella giornata di ieri a Milano, Modelli di business tramite la rete e la tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti, evidenzia la diffusa dipendenza dei giovani dai social network, a cui ci si iscrive prima dei 13 anni, generalmente quando si riceve in regalo uno smartphone, e a cui ci si connette anche di notte per condividere una foto o cercare qualche amico sveglio.

I giovani intervistati ammettono che risulta difficile non comunicare tramite chat perfino con i propri genitori: si creano gruppi “famiglia” per le comunicazioni di “servizio”ed è sempre più sovente la creazione di gruppi “scuola-famiglia” per la comunicazione tra genitori e insegnanti.

Il Professor Ernesto Caffo, fondatore e Presidente di Sos Il Telefono Azzurro Onlus, afferma che “le nuove tecnologie e Internet oggi permeano la vita dei ragazzi e delle famiglie influenzando non solo i processi di costruzione d’identità e socializzazione, ma incidendo anche su riti e gesti della quotidianità e sui contenuti delle conversazioni familiari. La rete sta cambiando gli stili educativi e presenta una serie di rischi per i più giovani che vanno dalla pornografia al cyberbullismo, dall’utilizzo dei dati forniti per fini commerciali all’adescamento online”.

Il 73% degli intervistati dichiara di visitare frequentemente siti pornografici e teme di esserne in parte dipendente, mentre l’11% ammette che qualche coetaneo ha provato il sexting, ovvero l’invio di messaggi e di foto sessualmente esplicite.

Sempre più adolescenti sono vittime di cyberbullismo, fenomeno sconosciuto a mamma e papà: in rete vengono pubblicati video di scherzi in maniera consapevole o inconsapevole, con le conseguenze che purtroppo conosciamo.

Da non sottovalutare l’uso che gli adolescenti fanno del denaro per gli acquisti on line: uno su dieci ha fatto un acquisto senza accorgersene, mentre il 68% fa regolarmente acquisti con la carta dei genitori e il 22% con la propria.

Un’interessante spunto di riflessione sul dilagante fenomeno dei social e sugli effetti che essi hanno tra gli adolescenti ci è dato dal libro di Angela Valentino, docente di materie letterarie e autrice del libro “Un abisso in superficie”: nel testo il web viene paragonato al mare, ci si costruisce un’identità opposta da quella reale per farsi accettare da perfetti sconosciuti, il cui unico contatto avviene attraverso lo schermo del pc.

Non bisogna però demonizzare quanto di buono circola in “rete”: pensiamo alle community grazie a cui tante persone hanno ritrovato vecchi amici, promosso iniziative sociali e politiche: le potenzialità di internet sono innumerevoli, ma bisogna evitare di restare intrappolati in un mondo parallelo in cui le insidie, proprio come in quello reale, non mancano. 

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